Un saluto a casa

« Older   Newer »
 
  Share  
.
  1.  
    .
    Avatar

    ⓇⒾⒻⓉⒹⒶⓃⒸⒺⓇ

    Group
    Moderatore
    Posts
    2,344
    Location
    Sono un alieno

    Status
    ONLINE Online
    Licantropo | 45app | 230x190 | Buttafuori | Scheda
    shani
    Shani Chandavarkar
    "Sì, sono due volte te, ma ho dei sentimenti anche io!"
    La vita è davvero complicata, a volte. Ogni tanto mi torna in mente, soprattutto quando torno da quella che dovrebbe essere la mia famiglia. Mio padre non perde mai l'occasione di farmi notare quanto i miei fratelli siano migliori, quanto io sia un debole nonostante la mia stazza e quanto deluso lui sia dalla mia esistenza. Nonostante io abbia combattuto per dimostrargli che sono in grado di farlo, oltre che per poter sopravvivere da umano, non sarà comunque mai abbastanza. Per lui dovrei essere un animale, funzionare ad istinto, attaccare chiunque mi faccia un torto o invada il territorio. Davvero non lo capisco.

    «Mi stai ascoltando, ragazzo?!» mi sbraita dietro. «No, padre.» gli rispondo.

    Ho smesso di ascoltare questo tipo di discorsi quand'ero un ragazzino. Sono grande abbastanza da poter decidere di non voler combattere quando non è necessario. E lui blatera, sbraita, arriva perfino a tirarmi un manrovescio pur sapendo che lo sento a malapena. Ho avuto la mia dose di combattimenti in forma umana, abbastanza da rendere quello schiaffo poco più che una carezza.

    «Padre. Posso andare?»
    «No, non ho ancora finito con te!»

    Io sospiro. Ormai ho perso le speranze. Nonostante io sia suo figlio - e il secondo maggiore, in teoria, dopo Agni -, mi considera alla stregua di un omega. E parla, parla, parla. È solamente un vecchio burbero, nonostante non sia poi così tanto più vecchio di me. Un pugno mi raggiunge all'improvviso, dritto su una guancia. Questo lo sento, probabilmente più per lo slancio con cui viene inferto che altro, dato che mi fa sbilanciare leggermente di lato.

    «Agni, lasciami stare.»
    «Sei una vergogna.»

    Mi colpisce ancora e io non mi preoccupo nemmeno di schivare. Posso incassare bene anche i suoi colpi, almeno in forma umana. «Mi fai schifo, dannazione, sei un cagnolino scodinzolante!» mi ringhia «Dovresti essere un fottuto lupo! Dovresti prendere papà e spodestarlo a forza bruta! E invece sei un debole vigliacco!» continua. Io sospiro.

    «Va bene, basta, io qui ho finito.» dico infine, parando l'ennesimo pugno. Lo spingo leggermente, in modo da allontanarlo, poi mi volto e mi incammino verso casa. Ne ho abbastanza del loro blaterare. «Tornerò domani. Fatemi sapere se vi serve qualcosa.» Ignoro i richiami, lascio perdere gli insulti. Per quel che mi riguarda, possono anche buttarmi fuori di nuovo: l'unico motivo per cui passo a trovarli così spesso è mia madre. L'unica persona che mi supporta.

    Mi fermo di fronte a lei, mi chino per abbracciarla e lei mi accarezza il viso. «A domani, mamma.» la saluto con dolcezza. «A domani, tesoro.» fa lei di rimando, accarezzandomi delicatamente il viso. È l'unica che mi capisce, l'unica che davvero mi accetta per quello che sono. Appoggio la fronte alla sua, in un finale segno di saluto, poi riprendo a camminare.

    Le scimmiette a casa di Parvati la staranno facendo impazzire, nell'attesa. Farò meglio a raggiungerla in fretta.


    Edited by Paradox¬ - 23/10/2023, 14:45
     
    Top
    .
0 replies since 15/3/2023, 13:29   27 views
  Share  
.
Top